sabato 10 novembre 2012

Le donne parlano di Laura Puppato

Giovedi sera; una cena fra amici. Eravamo 3 donne e 3 uomini: noi 3 donne sfegatate per Laura, e un uomo per Renzi. Per gli altri 2, alquanto prudenti e distaccati, era preferibile l'usato sicuro di Bersani. Al termine della cena (che poteva ragionevolmente finire a piatti in testa), l'atmosfera fra tutti era calda e affettuosa, e il bilancio nella squadra maschile era il seguente: fra i 2 pro-Bersani, 1 era passato con Laura, 1 si mostrava molto pensieroso, il terzo (inizialmente sfegatato per Renzi), era disposto (forse) a rivedere la sua posizione: "ci devo seriamente pensare", ha detto.
• Gli argomenti contro Laura? uno solo: "poiché nessuno la conosce non ce la può fare".
• Gli argomenti per Laura? sono tanti, ma fra tutti uno: è l'UNICA che metta fra le assolute priorità, in agenda, i temi stessi della salvezza nostra, e planetaria; e che lo faccia non in modo settoriale, ma complessivo, e in stretta relazione con l'economia e la produzione di ricchezza. 
• Gli argomenti contro tutti gli altri sono, di conseguenza: avranno chance di essere eletti, ma non hanno chance di azzeccare le soluzioni. Non sono adeguati, non si rendono conto delle vere priorità, non conoscono le vie d'uscita, non sanno uscire da vecchie visioni, continuano a rincorrere un modello finito, restando chiusi in orizzonti microscopici, senza possibilità di riuscita.
Conclusione: se dobbiamo davvero valutare le "chance", è giusto guardare a quanto uno è (per il momento), conosciuto, o a quanto pesano in credibilità le sue proposte?
Fra i/le presenti, 2 erano economist*; 2 medic*, 1 architett*, 1 sociolog*. Ok, un piccolo campione; ma tutti, e sottolineo tutti, si trovavano d'accordo almeno su una cosa: 
non c'è più tempo da perdere.Il modello complessivo va cambiato, la vecchia visione della realtà e dei problemi che ci ha condotti fin qui in nessun modo potrà tirarcene fuori.

Una cosa ho visto, in questa cena: le donne parlano di Laura Puppato. Gli uomini accettano di parlarne; le cose si approfondiscono, le idee cambiano.








mercoledì 7 novembre 2012

La vittoria di Obama, gli incontri di Laura a Milano e il problema dell'ILVA e di Taranto

Cosa lega i vari argomenti nel titolo? 
Stati Uniti, 7 novembre: Obama vince le elezioni. E giustamente Michael Moore commenta facendo presente come anche l'uragano che ha colpito New York abbia inciso su questa vittoria, scuotendo la tradizionale indifferenza degli americani rispetto agli sconvolgimenti climatici. E conclude: "..ringrazio anche te Madre Natura: che, oltre a fare tutti i terribili danni della scorsa settimana, per ironia della sorte hai annientato proprio quel partito che non crede in te, e nel tuo "cambiamento climatico" dei poteri. FORSE ORA TI CREDERANNO".
Da parte nostra possiamo solo osservare: è inaudito e indecente che i nostri governanti e aspiranti tali, senza eccezione salvo Grillo, semplicemente ignorino, totalmente, ogni tema relativo all'emergenza climatica e alle strategie ambientali nelle loro agende. Anche (e soprattutto) per questo noi invece apprezziamo e sosteniamo Laura Puppato.
Milano, 5 novembre. Laura incontra i cittadini in due diversi incontri, uno su ambiente e lavoro, e un altro sotto forma di "intervista collettiva", aperta a tutti, al Circolo della Stampa. Gli argomenti affrontati sono stati molti, e molto seguiti: presenti anche il Sindaco di Milano Pisapia e numerose donne note per essere impegnate in diversi campi. Ospite d'eccezione Giulia Maria Crespi, Presidente del FAI, che ha posto una domanda molto difficile: "cosa farebbe esattamente, se avesse il potere di intervenire sul problema dell'ILVA e di Taranto"? Ecco le risposte.




Laura e le alleanze. Con UDC? Niente panico: calma e gesso.

Un improvvido titolone dell'Unità, e infuria sul web il dubbio: Laura Puppato prefigura alleanze con l'UDC? Laura non mette tempo in mezzo e posta sul Fatto quotidiano un'esauriente chiarimento:
Mi sono candidata con l’obiettivo di portare all’ordine del giorno tematiche forti, finora trascurate benché imprescindibili; di poter imporre strategie nuove per uscire da problemi vecchi: per un’altra idea di mondo.
Ma con questi obiettivi radicalmente nuovi mi candido a un ruolo di governo: e per definizione so che per mettere in atto i suoi intenti un governo deve essere stabile e forte.
Ora, la mia preoccupazione è che, nonostante le innumerevoli dichiarazioni di buone intenzioni, ci ritroveremo a votare con la terribile spada di Damocle del Porcellum, che tanto ha inficiato la nostra democrazia, tanti danni ha fatto e continuerà a farne finché non sarà definitivamente superato da una legge seria.
Dopo il provocatorio titolone dell’intervista su L’Unità mi si contesta di adombrare fin d’ora “alleanze” con forze, come l’Udc, oggettivamente in contrasto con la visione di mondo che sostengo e con le nuove strategie che propongo.
Ma la verità è un’altra: ho sostenuto con forza che tutti i candidati devono esprimere prima di essere eletti (e non dopo!), e con chiarezza, i propri programmi: proprio per evitare che, una volta eletti, i rappresentanti dei cittadini si sentano liberi di allearsi con forze elette magari su obiettivi opposti.
Dunque non mi muovo certo in partenza con l’idea di alleanze che potrebbero mettere a rischio le ragioni stesse dei miei obiettivi futuri.
E’ solo in riferimento alle nefaste conseguenze di una simile legge elettorale, che ho fatto cenno – pragmaticamente – al rischio di doversi comunque piegare a delle alleanze. Perché quello che vorrei nuovamente chiarire è che, si dovessero ripresentare dilemmi come quello che condusse alla caduta del Governo Prodi, io non consegnerò mai il Paese alle destre per una questione di principio.
Spetta a noi, alla nostra capacità di rinforzare un Partito Democratico dal basso e dall’interno, rendere il PD un partito capace non solo di nuove idee e rinnovati valori, ma anche di promuovere senza mediazioni i valori in cui crede. Anche a questo rinnovamento del partito è volta la mia presenza alle primarie del centrosinistra.
Ma certo, se il PD non cresce in questa direzione, e se la nostra leadership non si rinnova in modo chiaro e carismatico, non saremo mai in grado di governare. Per questo non ci resterà che la solita minestra riscaldata ovvero coalizione, coalizione, coalizione. Che sia con Sel, con l’Udc o forse anche con qualcun altro. Certamente soggetti politici diversissimi tra loro, possibilmente sceglieremo i più vicini a noi. Certo. Ma preferirei evitare di scegliere e se c’è un modo per evitarlo è crescere, crescere e crescere in forza e determinazione, far sì che le nostre idee siano portate in braccio da così tanti cittadini convinti della forza della loro partecipazione, da poter imporre un cambio di paradigma anche ai palazzi del potere.
E a tutto questo la legge elettorale attuale – nata contro ogni principio di democrazia – impone ulteriori ostacoli. Laddove la forza del partito non basti, dobbiamo guardare in faccia la realtà che questa legge costringe sempre a pensare ad eventuali alleanze, perfino ad alleanze contraddittorie, che in certi momenti possono rendersi necessarie.
Le sfumature sono importanti. Dunque non fatemi dire cose contrarie a quello che penso. Ho spesso dichiarato e ribadisco che deve essere la forza di un rinnovato Pd a indicare la linea di pensiero e di azione; non certo gli eventuali alleati a cui potrebbe essere necessario unirsi. Simili alleati, per fare parte di una coalizione, dovranno di conseguenza aderire alle proposte che riteniamo imprescindibili.
Certo, fare alleanze significa per definizione dover ridimensionare l’autonomia e la forza delle proprie proposte, ecco perché un simile prezzo potrebbe essere accettabile solo per evitare che, in frangenti scivolosi, si rischi di lasciare nuovamente il Paese in mano a un governo di destra.
(Laura Puppato, Calma e gesso; 6 novembre 2012)

domenica 4 novembre 2012

Laura Puppato a sostegno della Convenzione NO MORE contro violenza e femminicidio


Laura Puppato sottoscrive in pieno la Convenzione NO MORE contro la violenza e il femminicidio, scaturita dal lavoro di moltissime realtà associative femminili italiane, e offre il suo appoggio attivo al gruppo di lavoro che nelle prossime settimane si attiverà per la sensibilizzazione al tema. 
L'argomento di come contrastare la violenza di genere (che include la terribile statistica di femminicidi che affligge l’Italia) trova un posto importante nel programma di Laura, che fa riferimento non solo alle azioni di difesa, ma con uguale rilevanza a quelle di prevenzione, che attengono anche al radicarsi di una nuova mentalità di rispetto nel rapporto fra i sessi. Queste le sue parole:
ll fenomeno della violenza sulle donne (che spesso coinvolge anche i figli) affligge gravemente l’Italia. – sottolinea Laura Puppato -  La prevenzione, oggi gravemente trascurata, va attuata con misure adeguate, dalla comunicazione ai servizi, e vanno inoltre garantiti interventi incisivi di tutela tramite la repressione dello stalking e degli autori di violenza da parte degli organi di polizia e della Magistratura. Il supporto alle vittime deve essere il più ampio e duraturo possibile, anche mediante l’incremento su tutto il territorio nazionale dei centri anti-violenza e delle case rifugio (oggi in numero decisamente inferiore rispetto alle raccomandazioni europee)".
Obiettivi prioritari dunque la sensibilizzazione culturale e la tutela delle vittime di violenza di genere; che secondo ogni statistica sono nella quasi totalità donne.


venerdì 2 novembre 2012

Mi candido per un'altra idea di mondo; Laura Puppato presenta ufficialmente la sua candidatura alle Primarie 2012

Ecco il video integrale della conferenza stampa di presentazione della candidatura di Laura Puppato alle primarie. Il discorso di Laura (accompagnata dal coordinatore della campagna Gianluca Zuccari) viene introdotto da Edo Ronchi (già Ministro dell'Ambiente nel Governo Prodi dal 1996 al 2000, nonché fondatore e attualmente presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile), Roberta Rughetti (Coordinatrice dei programmi "Africa" di Amref), e Alessandra Modesti (esperta di sviluppo sostenibile). E' una conferenza molto interessante e tutta basata sui temi del programma. 
Edo Ronchi, in 4 punti, spiega le ragioni per cui sostiene Laura e invita a votarla: quattro urgenze che, nel modo più sintetico, fanno l'analisi precisa delle specificità di Laura:
1. la necessità di un un vero cambiamento nella politica, che tutti invocano ma solo Laura rappresenta veramente, in quanto è l'unica che propone strade radicalmente nuove e non solo intenti basati su slogan;
2. la necessità di un rinnovamento "di genere" e le ragioni per cui questo è un interesse di tutti;
3. la necessità di idee concretamente nuove, relativamente alla cultura e a una visione ecologista;
4. la necessità di liberare le primarie rompendo lo schema delle polarizzazioni "personalistiche" fra figure di potere, per introdurre l'opportunità di fare emergere temi nuovi.
Riguardo alla necessità di un rinnovamento di genere in politica (in Italia sempre più urgente), Edo Ronchi sottolinea di ritenere questo ricambio ancora più importante di quello generazionale tanto invocato: è un progresso che infatti riguarda la partecipazione alla vita politica della metà della cittadinanza, i cui talenti ora totalmente trascurati andrebbero valorizzati con vantaggio di tutti.